martedì 31 maggio 2011

Concorsi: Scimmiette di mare

Questo è un messaggio in codice. LORO ci ascoltano.
Quanto ci tieni a uscire vivo da questa nemesi? Vuoi che la tua avventura continui e lotterai strenuamente o sei disposto a lavorare a un piano per venirne fuori entrando nella leggenda?
In ogni caso sappi che, con te o senza di te, io ti ucciderò.

Questa è matta. Ma che diavolo vuol dire? Antonio aveva letto incredulo il messaggio poi, senza nemmeno porsi il problema di rispondere o meno, aveva cestinato il tutto ed era tornato sulla sua pagina di word.
Luca invece si era fatto grasse risate. Con una mano ad accarezzare Vale e l’altra sul mouse pensava che quella Laura doveva proprio avere qualche rotella fuori posto...
(continua)
A volte i concorsi letterari prevedono premi in denaro, mentre in altre occasioni si ha soltanto la soddisfazione di venire citati; ma ci sono anche competizioni che prevedono la pubblicazione in formato cartaceo o in e-book dei racconti migliori. Un esempio di quest'ultima categoria è lo "Scimmiette di mare Project" ideato da Laura Platamone.
Il bello di questo concorso, dal sottotitolo "Kill Your Writer", consiste nella soddisfazione da scrittore dilettante, o magari anche affermato, di poter "far fuori" (nel senso di "mandarlo a veder crecrere le margherite dalla parte delle radici") l'autore più odiato o semplicemente più antipatico. Si tratta ovviamente di un gioco, infatti l'eliminazione fisica, che potrebbe anche essere già avvenuta da tempo per cause naturali, avverrebbe solo nella finzione del racconto.
C'è però una particolarità. Non si può semplicemente ideare un sicario che si armi e uccida il nostro odiato scrittore, sarebbe troppo scontato. Bisogna invece far uso di una banda di scimmiette di mare. Cosa sono? Sono il parto della fantasia malata, si spera fino alla genialità, di Laura Platamone, la quale le ha già utilizzate in un concorso letterario on-line (il Royal Rumble 2011 de La Tela Nera) per eliminare, sempre nella finzione del racconto – o forse non solo? – i propri diretti concorrenti.
Partecipare è di una semplicità sconcertante (come specificato nel bando originale).
Occorre solamente:

  1. leggere il testo primigenio e impratichirsi con lo stile richiesto;
  2. prenotare uno scrittore da uccidere, vivente o meno (sì, vanno bene anche scrittori del passato, anzi è meno richioso che se ne abbiano a male);
  3. scrivere un racconto compreso fra 10000 e 30000 caratteri;
  4. renderlo leggibile entro la scadenza del 30 Settembre 2011
  5. inviarlo all’indirizzo scimmiettedimare@gmail.com.
Bene! Non ti resta che cercare uno scrittore da eliminare fisicamente e Kill Your Writer!

lunedì 30 maggio 2011

News: Classifica di Minuti Contati Live

Classifica dell'edizione Live di Minuti Contati di Edizioni XII.
«Sei stato come un padre per me.» Disse Lucy con la voce rotta dal pianto.
Nella penombra della stanza, la figura esile della ragazzina avanzava verso la scrivania di Stephen.
Lo scrittore si alzò, lasciando cadere la penna, gli occhi sbarrati. «Com’è possibile? Sei davvero tu?»
Lucy, i capelli color miele raccolti in due codini, il vestito bianco e rosa, tutto pizzi e fiocchetti, si fece più vicina. «Io mi fidavo di te.»
Stephen osservò quella figura delicata con una stretta al cuore, non disse nulla, era troppo stupito per formulare parole di senso compiuto... (
continua) 

Anche l'edizione Special Live di Minuti Contati del forum di Edizioni XII ha finalmente la sua vincitrice, ma soprattutto si è assistito a un'infornata di nomi nuovi: il numero degli instant writers cresce!
Come si può dedurre dall'incipit, nei 1772 caratteri del racconto si narra di un incontro. Non è difficile intuire chi siano Stephen e Lucy, ma la lettura è godibilissima e trascina verso l'epilogo scontato. Davvero niente male per un concorso a tema (Svisceramento d'autore) con limiti di spazio (1800 caratteri) e di tempo (120 minuti).
Non ci resta che attendere i risultati dell'edizione Special Undead e affilare i tasti del computer per presentarci in forma e agguerriti alla prossima tenzone.
Ma prima diamo un'occhiata alla classifica finale:

Podio
1. Tanja Sartori (Lady Ice) - Sweet Lucy: 48 punti
2. Lucia Coluccia (Silver Moon) - Ti offro il mio amore: 51 punti
3. Antonino Lo Iacono (Nephrem Rah) - In dissolvenza: 57 punti

Ranking Zone
4. Marco Migliori (Sgerwk) - La macchina svisceratrice del professor Mariacci: 61 punti
5. Marco Onorati (Ryan79) - Lo spettacolo: 71 punti
6. Chiara Paci (swetty) - Portatemi Dio: 78 punti

In albo d'oro
7. Marco Fronzoni (olorin) - Vederci chiaro: 79 punti (ore 20.53)
8. Luigi Bonaro (luigi bonaro) - Uno svisceramento elegante: 79 punti (ore 20.57)
9. Alain Voudì (Alain Voudì) - Galdino: 80 punti
10. Mario Pippia (overhill) - Il maestro: 81 punti
11. Attilio Facchini (Fini Tocchi Alati) - Inappetenza: 104 punti
12. Viola Lodato (Killer Queen) - La scommessa: 107 punti

Fuori albo
13. Mirko Dadich (omrik) - UFO: 131 punti
14. *** (marcog) - Omicidio perfetto: 157 punti

domenica 29 maggio 2011

Saggi: "L'ultimo sultano" di Riccardo Mandelli

Saggio storico / Quarta di copertina.
Il 20 maggio 1923, in treno e sotto scorta, l’ultimo sultano-califfo dell’Impero ottomano arriva a Sanremo e si installa, per quella che crede la parentesi di un breve esilio, nella villa già abitata da Alfred Nobel. Maometto VI coltiva la speranza di tornare in patria da vincitore e attende il crollo di Mustafa Kemal, il generale che lo ha detronizzato e ha fondato una nuova Turchia.
Per tre anni l’esule lavora alla realizzazione del suo obiettivo: difende il proprio ruolo di capo della dinast ia contro il cugino a Nizza, riceve emissari di una società segreta islamica, incontra il re d’Italia al Casinò, si congratula con Mussolini per lo scampato pericolo di un attentato, dà fondo al denaro che si era portato da Costantinopoli e tenta approcci con il Vaticano per un’inedita alleanza tra islamici e cattolici contro l’ateismo che avanza da Est.
La sua corte è popolata da spie, mogli infedeli, eunuchi ubriaconi, feroci circassi con il demone della roulette, parenti spericolati e un med ico depresso che un giorno viene trovato con un proiettile nella testa. Suicidio o omicidio?
A chi toccherà la prossima volta?
Cosa sta succedendo all’ombra del grande parco contiguo a quello dove vive il piccolo Italo Calvino?
La magistratura italiana inizia caute indagini e i carabinieri intensificano la sorveglianza della villa.
Riccardo Mandelli ricostruisce in questo libro una storia avvincente e mai raccontata prima, in cui si intrecciano le trame britanniche per assicurarsi il petr olio iracheno e abolire l’istituzione panislamica del califfato, le velleità coloniali del fascismo, la strenua lotta di Atatürk per creare uno stato laico.
Attraverso la storia di Maometto VI Vahdeddin e l’agonia del grande impero che da secoli incombeva sull’Europa appaiono in una luce sorprendente le contraddizioni che ancora oggi lacerano il Medio Oriente voluto dalle potenze occidentali dopo la prima guerra mondiale.

sabato 28 maggio 2011

Concorsi: USAM (Una Storia al Mese)

In tutta la sua vita, non era mai stato molto puntuale. Era nato dopo 42 settimane di gestazione ed era giunto in ritardo il giorno del suo matrimonio; ormai era la barzelletta dei colleghi per tutti i richiami che aveva collezionato sul lavoro: qualcuno diceva che sarebbe arrivato in ritardo anche il giorno del suo funerale.
Però c'era un appuntamento a cui non mancava mai. Alle undici di sera di ogni primo del mese era pronto col browser aperto sul sito di Edizioni XII, sezione USAM: quando scoccava il primo rintocco della mezzanotte cliccava su "crea nuovo sondaggio" e pubblicava il racconto che aveva scritto con tanta passione e amore nei giorni precedenti, quello che doveva essere il suo capolavoro.
Da quel momento in poi, iniziava per lui un periodo di sofferenza nel leggere gli impietosi giudizi dei lettori: tre settimane d'intenso lavoro per limare, riscrivere, revisionare sulla base dei suggerimenti e delle critiche.
Alla fine, ogni volta moriva per la delusione di non essere incluso nella cinquina dei finalisti, ma risorgeva sempre il terzo giorno, dopo aver letto la classifica stilata dalla giuria: un altro racconto si delineava nella sua mente, una nuova storia da raccontare, e lavorava febbrilmente per non mancare all'appuntamento della sua vita, con la mezzanotte del primo del mese
.
Tra tutti i concorsi di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, un posto particolare occupa USAM (Una Storia al Mese) del forum di Edizioni XII. Non si tratta propriamente di un concorso letterario on-line per instant writers, perché non ci sono limiti di tempo né alcun'altra restrizione sui temi da trattare o i generi da rispettare. L'autore può scrivere tutto ciò che gli aggrada, purché rimanga nei limiti dei 40mila caratteri.
Nonostante queste peculiarità, un instant writer può comunque approfittare di questa palestra letteraria per riprendere i racconti scritti di getto in altre occasioni, per cercare di migliorarli e dar loro una forma definitiva, presentabile per un'eventuale pubblicazione.
Il bello di USAM è che durante il periodo in cui i lettori commentano e votano i racconti (tre settimane), l'autore può apportare le correzioni suggerite, se le reputa meritevoli d'attenzione (e lo sono praticamente tutte). In questo modo il racconto migliora e ha maggiori possibilità d'essere selezionato per la finale.
L'ultima fase del concorso, infatti, si svolge tra i cinque finalisti e dura tre giorni. Il terzo viene stilata la classifica finale da una giuria tecnica. I voti che vengono attribuiti dai lettori non hanno eccessiva importanza, perché servono solo per eliminare i cinque racconti peggiori, tra i quindici a cui è consentito partecipare in ogni edizione mensile, e i finalisti vengono scelti dalla giuria tra i dieci rimanenti.
Sia che si venga eliminati o che si abbia la soddisfazione di essere inclusi nella cinquina, alla fine del concorso un racconto risulta sempre migliorato, e la capacità di scrittore dell'autore si affinano.
Il prossimo USAM è vicino. Rispolverate i racconti che avete nel cassetto, sceglienene uno, revisionatelo e tenetelo pronto per il primo del mese, ma non aspettate troppo tempo a pubblicarlo: i posti sono solo quindici e vanno a ruba!

venerdì 27 maggio 2011

USAM XXXIX: "Io rinascerò" di TETRACTYS

Recensioni della XXXIX edizione di USAM di Edizioni XII.
Arrancava, un passo dopo l’altro, tra gli scheletri degli alberi, tormentato dal vento che soffiava a raffiche e sollevava gelidi mulinelli di neve. I lupi che lo inseguivano da ore non si preoccupavano più di rimanere sottovento; il loro odore si intensificava: lo poteva percepire con chiarezza, acre e selvatico, nell’aria resa pura dal freddo.
Aveva perso molto sangue. I movimenti si erano fatti lenti e ogni passo che affondava nella neve gli provocava forti dolori.
Si guardò intorno. Mentre scrutava fra cespugli spogli e tronchi in letargo, all’improvviso si delinearono, nella penombra del crepuscolo, le sagome di un branco di lupi che ansimavano fiutando le tracce. Nella semioscurità, i loro occhi fiammeggiavano famelici.
Spaventato, spiccò un salto, ma fu subito artigliato dalla morsa gelata della neve fresca. Dopo alcuni tentativi, disperò di riuscire a liberarsi... (continua
) 

I lettori dicono...

  • Scrittura discreta, a parte qualche descrizione d’ambiente improvvisata, ma idea povera. Sa troppo di già visto e rivisto parecchie volte, mentre la morale si risolve al solito “oggi a me, domani a te”.
  • Mi sfugge la doppia storia: esattamente a cosa serve tutta la parte dei cinesi? Così com'è sembra fine a sé stessa e la si può tranquillamente eliminare senza che cambi niente, anzi il racconto diventerebbe più focalizzato e non avrebbe che da guadagnarci.
  • La storia è scritta bene e sembra stare in piedi. Tuttavia non si capisce molto il collegamento fra la parte del tibetano e quella del cervo. L'unico legame è il concetto di reincarnazione, ma per avere senso la storia avrebbe dovuto essere più lunga ed elaborata.
  • Anch'io ho avuto parecchie perplessità riguardo alla connessione fra il cervo e il tibetano. E se una storia breve non è chiara subito, secondo me perde tantissimo.
    Ho letto, ma anche se sono un chitarrista (da quattro soldi) le mie corde non hanno vibrato.
  • Il racconto è ben scritto: niente da dire su punteggiatura, linguaggio, sintassi.
    Lo stile è pulito, chiaro e scorrevole: non dà adito a errori o dubbi.
    Rimane la domanda, comunque non rilevante, se quello nel cervo sia lo spirito del monaco tibetano incontrato all’inizio della storia o se sia semplicemente un’altra manifestazione della verità, relativamente al racconto, in cui credeva.
    Si ha un po’ una caduta verso la fine, col dialogo fra gli animali: prima il capobranco che ordina ai gregari di aspettare (mi aspetterei piuttosto che li cacciasse via con una certa fisicità), poi addirittura un colloquio così complesso fra due animali di specie diverse. Capisco che ai fini della storia era necessario in qualche modo portare alla luce quei fatti, che sono appunto la storia stessa, ma così la credibilità ne risente troppo.
    Infine ho sentito un po’ la mancanza della possibilità di empatizzare con qualcuno dei personaggi.
  • Per me la scrittura non è per niente discreta. Anzi, direi più che buona. La tecnica descrittiva, l'uso sintattico e la scelta lessicale (a parte qualche ovvietà, che ho imparato a mie spese, come "dolore lancinante") sono veramente buone, secondo me.
    La scrittura, quindi, non difetta.
    Ma la storia sì. Insomma, è una storiella, quasi una fiaba dalla morale "difficile". Davvero si riduce tutto a "oggi a me, domani a te" o c'è qualcosa di più, che magari non abbiamo colto? In ogni caso la tecnica che hai è ottima.
    La storia, tuttavia, non mi ha entusiasmato.
  • Ad avermi completamente "smontato" il racconto è stato il dialogo finale tra cervo e lupo. fa troppo esopo, mi aspettavo qualcosa di realistico come lo era stato fino a quel momento, invece di una fiaba. avresti potuto lasciare gli stessi concetti nei "pensieri" degli animali, senza farli conversare.
    A parte questo, il racconto è scritto bene, ma la morale (appunto, favolistica) è un po' facilotta, così come il parallelo karmico cacciatore/preda. tra l'altro, se l'intento era far capire che il cervo si è reincarnato nel soldato, la cosa non è chiara, perché i due episodi sembrano avvenire nello stesso momento.
    E poi, scusa, ma chiamarlo "io rinascerò", e poi metterci un cervo fa pensare a Cocciante, e la cosa non è che aiuti a mantenere il pathos.
  • Avrei un po' di domande: ma il cervo dell'ultimo paragrafo è il cervo che pascola vicino al monaco quando viene ucciso? O è il monaco reincarnato? E i lupi sono la reincarnazione di chi? Oppure le due storie sono solo accostate perchè ripetono (su due piani diversi, umano e animale) la stessa storia di cacciatori e prede? Che cosa ancora non avrò capito? Ti metto 2 o 3 (il testo è piuttosto bello, malgrado io abbia le idee confuse sul suo senso più profondo)? [...]
    Riletto, sì ora è chiaro il senso. Ma sai che (me ne rendo conto adesso) quasi quasi era meglio che non si capisse proprio così chiaramente? Diciamo una via di mezzo tra le due storie apparentemente indipendenti di prima e questa anticipazione così diretta del monaco moribondo.
  • Io ho letto l versione 3, e le equazioni
    Cervo--->soldato
    e non necessariamente
    Lupo---->monaco
    mi sono sembrate chiarissime.
    il problema è che mi trovo d'accordo con gli altri, storia troppo superficiale e già sentita, scrittura un po' piatta che non fa disprezzare i cinesi nè apprezzare il monaco... magari calcare un po' la mano sul conflitto cina-tibet avrebbe giovato, ma forse avrebbe anche spostato il focus dal tema centrale della reincarnazione... ora ti cadranno le braccia, ma io al contrario degli altri ho trovato riusciTa solo la parte con i cinesi.

giovedì 26 maggio 2011

News: Classifica di USAM XXXIX

Classifica della XXXIX edizione di USAM di Edizioni XII.
La testa del blutth, quella strana imitazione di cammello color antracite, si voltava in continuazione per tentare di assaggiarmi con la sua lingua prensile. Doveva trattarsi di una specie masochista per amare con tanta insistenza il peso che lo rendeva schiavo di una fatica immane. Era in ogni caso una razza mal riuscita, soprattutto in fase digestiva, visto che ogni due minuti l'animale ruttava come un ossesso.
Il deserto non aveva fine. Scorreva sotto gli zoccoli dello stupido quadrupede che macinavano sabbia da una duna all’altra. Un vento leggero, anziché recare sollievo, riusciva solo a infiltrare pulviscolo negli occhi e nelle orecchie. Dietro di me la fila dei blutth si snodava per almeno cinquecento passi; tutto il popolo degli Hanaki, a piedi o distribuito sulle schiene gibbose dei blutth, era in viaggio verso l’oasi... (
continua) 

E così anche il XXXIX USAM (Una Storia al Mese) del forum di Edizioni XII è giunto alla sua degna conclusione.
A questo punto però vi starete chiedendo che cos'è USAM. È il concorso on-line mensile della casa editrice Edizioni XII. Ogni mese si apre una sezione apposita del forum per ospitare 15 racconti che si sfideranno all'ultima parola. Per tre settimane i lettori commentano e votano i racconti e gli autori hanno la possibilità di operare delle modifiche. Al termine delle votazioni, una giuria seleziona cinque finalisti che saranno ordinati in una classifica di merito. Non è propriamente una sfida per instant writers, ma è molto utile per revisionare buoni racconti da migliorare.
È davvero una formidabile palestra letteraria e quindi merita di essere descritta più nel dettaglio in uno dei prossimi post. Nel frattempo non ci resta che complimentarsi con rehel per il suo racconto vincente e pubblicare la classifica dei cinque finalisti:

1 - "La canzone dell'uomo con le dita di fiamma" di Giuseppe Agnoletti
2 - "Il lettore universale" di Andrea Viscusi
3 - "Amori fraterni" di Laura Platamone
4 - "Il nono cerchio" di Diego Di Dio
5 - "Out of Memory" di Carmelo M. Tidona

mercoledì 25 maggio 2011

News: Classifica dello Skannatoio III

Classifica della III edizione dello Skannatoio de La Tela Nera.
Non sempre le ciambelle riescono col buco, lo sapeva bene, ma ogni volta che inviava un racconto al concorso di turno, era certo che fosse il capolavoro della sua vita. Quindi, il giorno della pubblicazione delle classifiche, si affrettava ad aprire la pagina del forum a esse dedicata e aspettava gongolante, sicuro del risultato. Però, immancabilmente, il suo racconto veniva valutato nel mucchio, un po' più che mediocre, ma niente di eccezionale.
«Che manica di incompenenti!» esternava a gran voce, anche se non c'era nessuno che potesse sentirlo.
Poi trascorreva alcuni giorni senza scrivere nulla, depresso. Il pubblico non meritava la sua arte, pensava, non era ancora pronto per comprenderla appieno.
Infine, quando la delusione aveva ormai fatto il suo corso, aveva un'idea formidabile, buttava giù il soggetto e riprendeva a scrivere con più foga ed entusiasmo di prima.
«Nessuno mi potrà battere: questo è il capolavoro della mia vita!» ripeteva tra sé.
Infine, inviava il proprio racconto e ricominciava ad attendere fiducioso.
L'attesa dell'esito di un concorso è dura per un instant writer. È il momento in cui ci si accorge di quanti errori si sono fatti e di come sia inconsistente quella storia a cui si è tanto lavorato.
Alla fine, però, la classifica viene pubblicata ed è una liberazione: si può partire con un altro concorso, consapevoli di aver imparato qualcosa di nuovo.

Jackie de Ripper, la dama delle cerimonie dello "Skannatoio 5 e mezzo", ha pubblicato la classifica dell'edizione III:

  1. "Trasfomazioni" di Alessanto (20 punti)
  2. "CUTTING" di einna xonnel (17 punti)
  3. "Gusci di noce" di TETRACTYS (16 punti)
  4. "Scritto nel sangue" di kaipirissima (10 punti)
  5. "L'ultima notte di Gianni lo storpio" di Redrum_7 (10 punti)

Complimenti ad Alessanto! A noi sconfitti non resta che fare meglio nel prossimo Skannatoio.

martedì 24 maggio 2011

Skannatoio III: "Gusci di noce" di TETRACTYS

Recensioni della III edizione dello Skannatoio de La Tela Nera.
Mike D’Angelo stava rovistando nel frigo-bar della sua camera d’albergo. Sembrava cercare con la stessa foga di un cane che scava nella terra per recuperare un osso sepolto. Alla fine, senza aver cavato un ragno dal buco, strinse alla vita la cintura dell’accappatoio e sbottò deluso: «È possibile che non sia rimasta neppure una bottiglietta di whisky?»
Andrew Piasecki, che era seduto con le gambe distese sul letto e la schiena appoggiata al cuscino contro la spalliera, rispose: «Stanotte mi sono svegliato con la gola secca».
«Solo una puttana come te poteva bersi l’ultimo whisky di nascosto!» disse Mike, sbattendo con violenza lo sportello del frigo.
«Come siamo permalosi!» replicò Andrew, mentre continuava a limarsi le unghie con noncuranza. «Questa notte mi chiamavi con nomi molto più carini».
Al ricordo della notte precedente, Mike addolcì il tono e si scusò: «Perdonami, amore, ho sete e sono nervoso per il lavoro di stasera. Non capita tutti i giorni la possibilità di potersi ritirare».
«Ti capisco, e lo sai che non potrei mai tenerti il broncio. Per dimostrarti che ti ho perdonato, ti lascio usare il bagno per primo» disse Andrew sorridendo... (continua
) 

I lettori dicono...

  • Un momento di divertissement leggero leggero. Certo il meccanismo è quello, (nel senso che se vai a vedere un film di cassetta con effetti speciali, non puoi lamentarti se è tutto quello che ottieni), ma purtroppo è comunque vittima di una certa prevedibilità, forse mescolare un po’ le carte e renderlo un po’ più ricco non avrebbe nociuto al racconto che a mio avviso si rivela un po’ troppo prevedibile rispetto: 1) l’incipit che ci fa da regia fin dall’inizio; 2) personaggi statici; 3) scambi di battute stereotipate; 4) situazioni da telefilm.
    Il racconto è carino, ma sinceramente non lascia molto dopo la lettura. Anche la scrittura ogni tanto sembra appesantire un copione piuttosto esile.
    Faccio riferimento alla parte sulla felicità, davvero ridondante. Credo che tu abbia ripetuto felicità “una” volta di troppo.
  • Nucleo e trama: La storia di un attentato in un ambientazione italiana con spruzzate asiatiche.
    Il problema del racconto è che va troppo liscio. E poi, cosa più grave, non c'è tensione. Credo sia colpa dei dialoghi che la allentano. Inserisci il trafiletto, quindi si sa come andrà a finire. La suspance però non c'è, i personaggi si parlano addosso, inserendo, alcuni spunti interessanti (tipo il senso della bandiera e del tradimento nazionale) ma nel complesso tutto rimane lento e prevedibile. Anche il tentativo di creare un'arma “particolare” si perde lasciando solo un mezzo sorriso e un'alzata di spalle.
    Personaggi e Ambientazione: Mi è piaciuto il tentativo di sviluppare dei personaggi. Dico tentativo perché i due gay mi sono sembrati troppo sopra le righe. Il cattivo hai cercato di sfaccettarlo, col discorso delle battute ma purtroppo l'effetto non è il massimo. Anche in questo racconto c'è da lavorarci.
    Buona l'ambientazione.
    Forma e stile: Senza infamia ma anche senza nome: c'è però del mestiere nelle descrizioni e nelle azioni.
    Consigli: Cambierei proprio la struttura. Togli la parte dell'articolo di giornale e sfrutta la lentezza dei dialoghi per far “rilassare” il lettore; intervieni deciso alla fine, magari con due righe sulle motivazioni dei protagonisti. Secondo me così non funziona.
  • NUCLEO NARRATIVO: due killer americani trafficano segreti di stato con la mafia giapponese. Non ci sono conflitti ideologici in gioco, solo il desiderio di guadagnare una “noce” di felicità
    DOCUMENTAZIONE E AMBIENTAZIONE: buona la descrizione di “Hell’Pleasures”, anche se molto stile “Black Rain”
    SOGGETTO: scorrevole, anche se, forse, le disquisizioni sulla felicità pesano un po’.
    FORMA: curata, non ho colto refusi (ma non ti gongolare…non faccio molto testo, in questi giorni!!!!!)
    PERSONAGGI: bella l’immafgine di Andrew che si lima le unghie sul letto. Stereotipato, ma buono Inagawa.
  • Storia: Una storia di gangster e di malavita, condita con una spruzzata di amore, sarcasmo e noci. Buona la caratterizzazione di Inagawa e originale l’inserimento della sua body modification, diversa dalle interpretazioni che sono emerse negli altri racconti. Meno tridimensionali i due americani invece, nonostante siano i veri protagonisti.
    Stile: Stile abbastanza fluido. Troppo infodump in quella frase in cui dici che nessuno sospetterebbe di loro come corrieri della mafia di New York: tra l’altro è un’informazione evitabile, in quanto la cosa emerge comunque nei dialoghi successivi con il giapponese. Bella la battuta con cui il giapponese si presenta comunque. Purtroppo il pezzo in cui discutono sulla felicità mi pare artefatto, migliore invece quello in cui ci sono le frecciatine tra i due modi di intendere la mafia. Infine, togli il pezzo giornalistico iniziale, altrimenti il lettore sa già praticamente tutto. Se non inserisci l’informazione sull’esplosione all’inizio invece, si mantiene un velo di mistero su che tipo di arma è la noce. E a proposito dell’esplosione: se il Farmacista ha esagerato, se c’è tutta la descrizione dell’esplosione, e sembra proprio una signora esplosione, come diamine ha fatto Andrew a uscirne così illeso?
  • Racconto di divertissement. simpatico, senza dubbio, ma la pecca principale è che si sa già come andrà a finire, partendo dal titolo continuando con i chiari indizi che spargi fin dall'inizio. e questo per un giallo è male. il mix ameriganzo-italo-giapponese è un po' tanta roba, pure troppa, col sano realismo che a larghi tratti va a farsi benedire proprio a causa del contesto che hai scelto per la storia. un lavoro più efficace di background era (è) necessario, al pari di una maggiore articolazione della struttura e di approfondimento/sfaccettatura dei personaggi (macchiette, a partire dai due mafiosi gay e inagawa).
    anyway, apprezzabile per stile e tentativo, con più calma e i dovuti accorgimenti si può giungere a un buon lavoro.

lunedì 23 maggio 2011

Skannatoio III: "L'ultima notte di Gianni lo storpio" di Redrum_7

Recensioni della III edizione dello Skannatoio de La Tela Nera.
Il pub Dark Zone si trova in fondo a via della Libertà, nei pressi di piazza dei Mille. Non è molto grande ed è situato in un seminterrato, per raggiungerlo occorre scendere alcune scale metalliche. Il proprietario, Carlo Lambruschi, per gli amici Bob, è un uomo che sa ridere, sa ascoltare e sa anche farsi i cazzi suoi, se vuole. Porta con orgoglio i dread e da quando ha aperto il Dark Zone è diventato un punto di riferimento per chi bazzica quella zona.
Nel locale oggi suona una band locale, i Walleyes. Fanno un misto di musica punk e folk, ma ai frequentatori del pub non sembra importare più di tanto. Ognuno è impegnato nei propri affari, ovvero nei propri boccali e drink. Bob, chiamato così in onore della sua indimenticabile interpretazione da ubriaco della raccolta “Legend” di Bob Marley, serve birre e cocktail, osserva di tanto in tanto il piccolo gruppetto formatosi sotto il palco in legno e volge lo sguardo senza troppa attenzione al resto della stanza. I tavolini sono quasi tutti pieni e un secondo gruppo di persone si sta formando nei pressi del bancone.
È una buona notte oggi, pensa mentre versa un Black Russian a un ragazzo... (
continua) 

Commento

Il racconto soffre della mancanza di tempo ed è un peccato perché ha sicure potenzialità. È di certo il caso di riprenderlo con più calma, magari sfruttando i suggerimenti di questo Skannatoio, per riproporlo in un USAM, per esempio, in una veste più definitiva.
Nel complesso non ho apprezzato il tono troppo "raccontato" che penalizza la storia. Sarebbe meglio far vedere certe scene con una descrizione delle azioni più vivace e meno lineare. Il tono del racconto infatti stona con certi dialoghi piuttosto grezzi (per i contenuti, non per come sono realizzati).
L'ambientazione è a volte molto focalizzata, mentre in altre un po' vaga. Ci sono infatti descrizioni minuzione, forse troppo a volte, mentre in altri casi si lascia molto all'immaginazione del lettore (il che non è sempre un male). I personaggi invece non hanno il necessario spessore perché il lettore senta la voglia di seguirne le vicende.
Con più tempo a disposizione la conclusione diventerà di certo più chiara.

domenica 22 maggio 2011

Skannatoio III: "CUTTING" di einna xonnel

Recensioni della III edizione dello Skannatoio de La Tela Nera.
Sic incipit... "CUTTING" di einna xonnel
Sicuramente ha messo gli occhi addosso a qualche altra ragazza. Non c’è altra spiegazione ai suoi improvvisi “Ho da fare” e “Non ho tempo”. Devo escogitare qualcosa. Devo fare in modo che riceva una punizione.
Forse, se rivelo quello che succede... (
continua) 

Commento
  1. Quarta di copertina
    Un amore e due vite che si separano: una, più forte, viaggia alla ricerca di se stessa, della propria essenza inespressa; l'altra rimane imprigionata in una apparente mediocrità. Ma un giorno, dopo trent'anni, si ritrovano e potranno recuperare il tempo perduto.
  2. Trama
    Due ragazze si amano in collegio, poi un brutto giorno una delle due, gelosa, denuncia l'altra credendo che la tradisca con un uomo, un giardiniere. In realtà la prima è vittima di un ricatto e la denuncia interrompe, inconsapevolmente, una catena di violenze.
    Le due donne si ritrovano anni dopo. Quella che era stata allontanata dal collegio per la scoperta della presunta tresca col giardiniere si è realizzata, incanalando il priprio desiderio di autodistruzione e facendo del proprio corpo un'opera d'arte. Ora vive indirizzando altre anime alla ricerca della propria identità: lo stesso farà con l'amica, dopo averle spiegato che quei trent'anni di sensi di colpa erano trascorsi invano.
  3. Personaggi
    Molto ben delineato il personaggio principale. In un racconto così corto non è facile lasciar spazio ai comprimari, ma in questo caso risultano adeguatamente tratteggiati.
  4. Struttura
    La brevità lascia lo spazio per una scansione suddivisa in pochi momenti: la scoperta da parte della protagonista di come l'amica si sia evoluta e il loro successivo l'incontro. Nel mezzo si collocano alcuni flashback che chiariscono i termini della vicenda.
  5. Ambientazione
    Quello che serviva è stato segnalato. Non ci sono descrizioni molto approfondite, se non quando serviva veramente: efficaci le pennellate con cui vengono dipinte le mutilazioni.
  6. Stile
    Essenziale, ma adeguato alla brevità.
  7. Conclusioni
    Un racconto molto breve che racchiude in sé la storia di una vita: il rimpianto del passato e un futuro più gratificante si susseguono in modo convincente. Maggiore spazio avrebbe potuto banalizzare questa piccola storia che vede nell'immediatezza del suo svolgimento uno dei punti di forza.

sabato 21 maggio 2011

Skannatoio III: "Trasformazioni" di Alessanto

Recensioni della III edizione dello Skannatoio de La Tela Nera.
Era frocio. E allora?
Mi bastava che stesse lontano dal mio culo ed evitasse i gridolini da checca e le canottiere troppo aderenti.
Lavorava da dio e aveva un cervello che metà bastava: se gli piaceva farsi inculare, a me che importava?
Mi avvicinai al bancone dietro il quale una bionda da paura scuoteva un mouse a caso, come un vibratore. Sollevò l'indice non appena la mia ombra si stagliò sulla tastiera piena di coccinelle e cazzate del genere.
“Sì?” disse sbattendo le palpebre come avesse qualcosa nell'occhio.
Faceva la scema. Non mi meravigliai: alcune sentono l'odore di maschio peggio delle leonesse del Serengheti. Mi schiarii la voce. Scelsi un tono spiccio, non volevo perdere tempo.
“C'è Mitch?” chiesi lanciando un'occhiata alle tette strizzate dal body... (
continua) 

Commento
  1. Quarta di copertina
    Sullo sfondo di San Francisco, due detective indagano sulla scomparsa di una ragazza. Attraverso i bassifondi della città ne cercano le tracce e alla fine la trovano. In questo racconto hard boiled, non c’è un solo Philip Marlowe, ce ne sono due: una versione gay, molto sicura di sé e alla moda, e una versione etero, crucciata per la lontananza dalla figlia. Una coppia irresistibile che dà il meglio di sé nei duetti: da seguire col fiato sospeso fino all’epilogo.
  2. Trama
    Una ragazza scompare. Il fidanzato e il padre del fidanzato, ricchi industriali di San Francisco, assoldano due detective per rintracciarla. La ragazza si è “persa” nei bassifondi della città, alle prese con la peggiore teppa, ma non è tutto come sembra. Anzi, alla fine si scopre che il colpevole non è nessuno dei principali sospettati e, nonostante la terza alternativa non sia così difficile da indovinare, c’è la soddisfazione di una piccola sorpresa.
    La Trama ricorda quella di un noto romanzo con protagonista Philip Marlowe, ma lo svolgimento permette al lettore di godersi il racconto senza quella deleteria sensazione di già visto.
  3. Personaggi
    I personaggi sono tutti caratterizzati molto bene. Il detective gay è piuttosto stereotipato, ma non solo lui, infatti i personaggi aderiscono piuttosto bene ai clichè del genere. Però il genere di questa storia richiede personaggi di questo tipo, sopra le righe e subito riconoscibili nei canoni. In questo aspetto la loro descrizione, i dialoghi e le azioni sono condotti in modo magistrale.
  4. Struttura
    La struttura del racconto segue una traccia ben precisa e, in fondo, lineare. Gli intrecci e gli stacchi tra una scena e l’altra sono tutti di una giusta lunghezza. Il ritmo è perfetto e non lascia al lettore il tempo per annoiarsi: non ci sono inutili lungaggini neppure nelle presentazioni dei personaggi, tutte godibili e azzeccate.
  5. Ambientazione
    Perfetta anche l’ambientazione. Di San Francisco si vede poco, ma quel poco è ciò che era effettivamente necessario. Allo stesso modo le location, più particolareggiate, creano la giusta atmosfera. Si ha l’impressione che non ci sia nulla fuori posto.
  6. Stile
    Perfetto! Mi aspetto che un hard boiled sia scritto in un certo modo, con crudezza ironica, e in questo caso è stato fatto.
  7. Conclusioni
    Un ottimo racconto, scritto benissimo, capace di soddisfare il lettore e di cogliere l'essenza di un genere. L'unica pecca è una trama che non ha saputo condurre a una conclusione sorprendente, ma in fondo è un aspetto secondario visto che la storia si lascia seguire senza intoppi fino alla fine.

venerdì 20 maggio 2011

Skannatoio III: "Scritto nel sangue" di kaipirissima

Recensioni della III edizione dello Skannatoio de La Tela Nera.
[Testo rimosso su richiesta dell'autrice]... (continua) 

Commento
  1. Quarta di copertina
    L’amore che si affida completamente e non è corrisposto, l’amore tormentato, l’amore tradito. Questo racconto parla dell’amore tra due persone, ma come capita sempre questo amore non è mai simmetrico, c’è sempre chi ama più dell’altro e quindi soffre di più. Il tutto avviene sullo sfondo di un delitto, un presunto delitto, sullo sfondo di un centro che ha fatto delle body modifications un’arte.
  2. Trama
    La trama presenta un delitto apparentemente efferato. La polizia indaga, anche facendo uso delle più moderne tecniche, e scopre l’intreccio di un amore omosessuale in cui uno dei partner, figlio di un noto politico, ha avuto difficoltà a fare outing, proprio a causa della posizione del padre, e ora vive un amore corrisposto in modo non esclusivo. Alla fine si scopre che il delitto non era altro che un suicidio, un messaggio per il proprio partner portato alle estreme conseguenze.
  3. Personaggi
    I personaggi sono tutti piuttosto riconoscibili, anche se di alcuni non si sentiva la necessità. I vari poliziotti fanno il loro mestiere, ma la presenza della nipote, mago dell’informatica, non sembra così essenziale. Allo stesso modo, la receptionist, con la sua presenza fisica “aliena” risulta troppo evanescente a causa del suo aspetto molto particolare che il lettore difficilmente può riuscire a figurarsi.
  4. Struttura
    Il racconto inzia con la presentazione del delitto e l’introduzione dei personaggi che indagano, poi la trama si infittisce con la presentazione dell’ambiente molto particolare della body art, per poi dipanare il mistero con le rivelazioni conclusive. La parabola si chiude, ma non raggiunge mai un’impennata significativa.
  5. Ambientazione
    L’ambientazione risulta poco caratterizzata. Le descrizioni dei personaggi e degli ambienti standard sono accettabili, perché il lettore può riferirsi a canoni ben precisi e consolidati. Invece, avrebbe richiesto una cura dei particolari maggiore la “clinica” visto che si tratta di una location molto particolare di cui il lettore non ha presente modelli di riferimento significativi.
  6. Stile
    Piuttosto lineare e pulito, ma adatto alla storia. Non ci sono impennate significative e ogni parola risulta essenziale e trova la sua giusta collocazione. I dialoghi si seguono senza problemi, risultano molto chiari e col giusto ritmo.
  7. Conclusioni
    Il racconto inizia con un mistero da risolvere. Il fatto che alla fine si scopra che non c’è alcun delitto, forse risulta un po’ telefonato visto che per più volte si usa l’aggettivo “presunto”, mentre l’efferatezza di ciò che è avvenuto dovrebbe far pensare il contrario senza troppa titubanza.
    L’ambientazione gay è sufficiente, mentre la presenza delle body modifications risulta molto fine a se stessa. Nel complesso un racconto che si lascia leggere, ma che alla fine non fa gridare al miracolo.

giovedì 19 maggio 2011

News: Minuti Contati versione Live e Undead

«Maestro, qual è il vostro segreto? Questa meringa è fantastica!»
Il cuoco alzò lo sguardo verso l'allievo che gli aveva posto la domanda e vide un giovane imberbe: stava gustando estasiato una meringa appena sfornata.
«Giovane Padawan, la tecnica è molto semplice, ma spesso proprio le cose più semplici risultano più complesse».
Quando il maestro iniziava a spiegare, l'allievo spesso si pentiva d'aver suscitato una risposta con la sua incauta curiosità. Anche questa volta, però, si armò di pazienza e aspettò che l'arcano venisse svelato.
«Certo», continuò il cuoco, «tanti miei colleghi sostengono che il segreto consista nella scelta dell'albume, altri che sia soltanto questione di polso, mentre i più discuteranno di temperature e tempi di asciugatura».
«Non sono importanti?» chiese l'allievo impaziente.
«No! Ci si preoccupa di tante cose, ma solo una è quella importante!»

Il ragazzo si fermò con la metà rimasta della meringa a pochi centimetri dalla bocca e attese. La pausa s'allungò, come se il cuoco volesse attribuire a quella rivelazione una maggiore incisività. Alla fine, esasperato, l'allievo osò chiedere: «Bene, una cosa sola, d'accordo, ma quale?»
«Mio giovane Padawan, il segreto è la pazienza e tu non ne hai ancora abbastanza. Riprenderemo questo discorso quando ti sarai esercitato a sufficienza. Solo allora sarai pronto per la tua prima meringa».
Udite! Udite! Dopo l'apparizione del gruppo su Facebook dedicato a Minuti Contati, l'Aguzzino si è concesso di indire sul sito di Edizioni XII non una, ma ben due edizioni mensili del nostro concorso letterario on-line preferito: Minuti Contati Live e Undead.

  • Sabato 21 maggio alle ore 19.00 si svolgerà una sessione Live a Medolago, mentre sul forum si svolgerà in parallelo la stessa gara.
  • Martedi 24 maggio alle ore 21.30, invece, si svolgerà invece una sessione speciale denominata Undead.
Come di consueto, i temi di entrambe saranno resi noti solo dopo l'apertura della tenzone, assieme ai limiti di spazio e di tempo a disposizione.
Per ulteriori informazioni è bene visitare la sezione Minuti Contati del forum di Edizioni XII dove si può consultare il Regolamento Ufficiale.
Ora che siete a conoscenza delle scadenze, non vi reata che affilare le vostre penne!

mercoledì 18 maggio 2011

News: Minuti Contati su Facebook!

I granelli di sabbia cadevano, uno dopo l'altro, attraverso la strozzatura. Dopo essere stati soffocati in una calca asfissiante, si erano trovati privi d'appoggio, per poi precipitare nel vuoto e rotolare lungo la china fino a trovare la posizione più comoda. Finalmente potevano riposare, appoggiati sulla pila dei propri fratelli, ma quella quiete apparente aveva vita breve: in pochi istanti venivano sepolti da una montagna di altri granelli e sparivano nell'oscurità. Non gli restava che confidare nel trascorrere del tempo e attendere che il loro mondo si capovolgesse di nuovo.
La saga di Minuti Contati  continua! Poteva mancare il gruppo su Facebook del concorso on-line gratutito a cadenza mensile per instant writers più frequentato del Web? No di certo! Ecco quindi che l'Aguzzino ha provveduto a colmare la lacuna.
Se avete un account su Facebook, entrate nel gruppo di Minuti Contati: sarete accolti a fauci aperte!

martedì 17 maggio 2011

Concorsi: Skannatoio

Maneggiare una mannaia, ecco quello che sapeva fare bene; anzi era un vero maestro indiscusso, tanto che i clienti della macelleria gli facevano visita anche solo per vederlo all'opera. Era un piacere osservarlo mentre lavorava un quarto di bue, con coltello e trinciante, per spezzare, disossare, spolpare, battere e tritare. E poi quante signore si affidavano a lui, parlando a bassa voce quasi fosse il loro confessore, per avere il giusto consiglio sulle parti migliori da acquistare e sulle cotture.Nessun taglio aveva dei segreti per lui, però la sua vera specialità era la bistecca alla fiorentina, morbida e succulenta: accorrevano anche dai paesi vicini per accaparrarsi i pezzi più prelibati.
Un giorno il sindaco gli chiese quale fosse il segreto delle sue bistecche e lui, posata per un attimo la mannaia, rispose: «Il segreto? Due settimane di frollatura!»
Non aggiunse altro, perché c'era dell'altro, ma era preferibile che non fosse rivelato: di nascosto, infilava la lombata di vitellone in un sacco e la lasciava per giorni appesa al soffitto del gabinetto. Se l'avessero saputo, di certo i suoi clienti sarebbero inorriditi, ma grazie ai batteri presenti in quell'angusto locale, la carne veniva frollata al punto giusto e il suo aroma mandava in estasi i più esigenti buongustai.
L'allenamento di un instant writer è lungo e difficile. Il modo migliore e più divertente per tenersi in forma è quello di provare le proprie capacità sul campo. Ieri abbiamo parlato di Minuti Contati, ma ci sono altre occasioni per sfogare i propri istinti creativi. Il forum de La Tela Nera, per esempio, offre un'altra serie di concorsi aperiodici. Uno di questi è lo Skannatoio 5 e mezzo, di cui si sta svolgendo proprio in questi giorni la terza edizione (e, per inciso, il mio racconto "Gusci di noce" le sta già prendendo di santa ragione).
Si tratta di un concorso a cui possono partecipare un massimo di cinque concorrenti. Dopo l'iscrizione vengono rivelate le specifiche a cui il racconto dovrà attenersi. Il bello dello Skannatoio, rispetto a concorsi analoghi, è che, dopo la pubblicazione dei racconti, gli stessi partecipanti stilano la classifica di merito e commentano il lavoro degli avversari. Non solo, ma alla fine vengono giudicati anche i commenti, e i punteggi conseguiti, sommati a quelli assegnati per i racconti veri e propri, decretano il vincitore finale.
È davvero una concreta possibilità per migliorare la propria scrittura grazie ai severi giudizi dei partecipanti, ma allo stesso tempo è anche un utile esercizio di analisi delle capacità narrative di altri autori, da cui c'è sempre tanto da imparare.
Purtroppo le edizioni dello Skannatoio non sono molto frequenti, perciò chi fosse interessato deve tenere d'occhio con attentione il forum per non lasciarsi scappare la ghiotta occasione di partecipare a questa palestra letteraria.
Su questo blog saranno segnalate puntualmente le prossime edizioni, quindi rimanete sintonizzati!

lunedì 16 maggio 2011

Concorsi: Minuti Contati

Osservò il cronometro che scandiva i secondi, inesorabile, poi guardò il foglio bianco: tutte le storie e i personaggi che aveva in mente, gli amori e le gesta epiche, i vigliacchi e gli eroi, le sante e le sgualdrine, scomparvero nella nebbia, persi per sempre. Quindi diede ancora un'occhiata al cronometro: la lancetta dei secondi ridivenne una spada e il quadrante si trasformò in un'intera galassia. Il foglio rimase bianco, dimenticato, ma nella sua immaginazione l'universo aveva ripreso vita.
Qual è il modo più efficace per diventare un instant writer? Il primo consiglio è quello che si suggerisce a chiunque voglia migliorare la propria scrittura: leggere tanto, leggere ovunque, leggere sempre. Se lo fate sin dalla vostra prima giovinezza, allora siete sulla buona strada e potete passare al secondo consiglio: scrivere tanto, scrivere ovunque, scrivere sempre. Anche questo lo fate da quando eravate ragazzi? Bene, allora è probabile che vi manchi una sola cosa, qualcuno che legga ciò che scrivete e vi dica se gli è piaciuto o meno. Non mi riferisco a parenti o amici compiacenti, ma a qualcuno che faccia a pezzi ciò che avete scritto per fare in modo che voi, da quei pezzi, possiate ricostruire qualcosa di più solido. Ma dove trovare giudici spassionati e possibilmente gratuiti?
Il consiglio di "Sic incipit..." è semplice: cercate un concorso letterario gratuito on-line dove gli autori dei racconti in gara leggono e commentano le opere dei propri avversari. Come dite? Siti così non esistono? Sbagliato! Ce ne sono almeno due: il forum di Edizioni XII e quello de La Tela Nera. Le tipologie di concorsi disponibili, che approfondiremo in altri post, sono le più varie.
Quella che interessa maggiormente un instant writer è Minuti Contati, un concorso a cadenza mensile in cui l'Aguzzino, o chi per lui, individua un tema che deve essere svolto in un tempo e uno spazio limitati. Se volete verificare di avere la stoffa dell'instant writer, non c'è palestra migliore. I primi tentativi saranno pessimi, ma dagli errori si impara. Accettando le correzioni e commentando i racconti altrui non si può che migliorare, o almeno ci si diverte un mondo.
Il prossimo Minuti Contati è alle porte: non perdete l'occasione per mettervi alla prova!

Un altro sito di scrittura creativa?

Prese un foglio bianco dalla risma, ne osservò compiaciuto il candore e lo soppesò, poi lo inserì con decisione nella macchina per scrivere e ruotò il rullo finché non comparve il bordo superiore del foglio. Quindi distese le dita sulla pulsantiera, cominciò a battere sui tasti e scrisse: "Sic incipit..."
Ebbene sì! "Sic incipit..." è un altro blog che si occupa di scrittura creativa. Se ne sentiva la mancanza? Con tutta probabilità la risposta è no. Comunque ora è stato creato e tanto vale usarlo. Quindi su queste pagine potrete leggere i miei commenti giornalieri sulla stesura dei racconti pubblicati sul blog Cronache dal Multiverso, i risultati conseguiti nei concorsi letterari organizzati dai forum di Edizioni XII e de La Tela Nera, oltre a suggerimenti e consigli per la vostra attività di instant writer.
Cos'è un instant writer? È uno scrittore di racconti dilettante che ha poco tempo libero a disposizione per coltivare la sua passione. Se vi riconoscete in questa definizione, non vi resta che seguire i prossimi post.
Buona lettura e che la scrittura fluisca potente attraverso le vostre penne!