venerdì 20 maggio 2011

Skannatoio III: "Scritto nel sangue" di kaipirissima

Recensioni della III edizione dello Skannatoio de La Tela Nera.
[Testo rimosso su richiesta dell'autrice]... (continua) 

Commento
  1. Quarta di copertina
    L’amore che si affida completamente e non è corrisposto, l’amore tormentato, l’amore tradito. Questo racconto parla dell’amore tra due persone, ma come capita sempre questo amore non è mai simmetrico, c’è sempre chi ama più dell’altro e quindi soffre di più. Il tutto avviene sullo sfondo di un delitto, un presunto delitto, sullo sfondo di un centro che ha fatto delle body modifications un’arte.
  2. Trama
    La trama presenta un delitto apparentemente efferato. La polizia indaga, anche facendo uso delle più moderne tecniche, e scopre l’intreccio di un amore omosessuale in cui uno dei partner, figlio di un noto politico, ha avuto difficoltà a fare outing, proprio a causa della posizione del padre, e ora vive un amore corrisposto in modo non esclusivo. Alla fine si scopre che il delitto non era altro che un suicidio, un messaggio per il proprio partner portato alle estreme conseguenze.
  3. Personaggi
    I personaggi sono tutti piuttosto riconoscibili, anche se di alcuni non si sentiva la necessità. I vari poliziotti fanno il loro mestiere, ma la presenza della nipote, mago dell’informatica, non sembra così essenziale. Allo stesso modo, la receptionist, con la sua presenza fisica “aliena” risulta troppo evanescente a causa del suo aspetto molto particolare che il lettore difficilmente può riuscire a figurarsi.
  4. Struttura
    Il racconto inzia con la presentazione del delitto e l’introduzione dei personaggi che indagano, poi la trama si infittisce con la presentazione dell’ambiente molto particolare della body art, per poi dipanare il mistero con le rivelazioni conclusive. La parabola si chiude, ma non raggiunge mai un’impennata significativa.
  5. Ambientazione
    L’ambientazione risulta poco caratterizzata. Le descrizioni dei personaggi e degli ambienti standard sono accettabili, perché il lettore può riferirsi a canoni ben precisi e consolidati. Invece, avrebbe richiesto una cura dei particolari maggiore la “clinica” visto che si tratta di una location molto particolare di cui il lettore non ha presente modelli di riferimento significativi.
  6. Stile
    Piuttosto lineare e pulito, ma adatto alla storia. Non ci sono impennate significative e ogni parola risulta essenziale e trova la sua giusta collocazione. I dialoghi si seguono senza problemi, risultano molto chiari e col giusto ritmo.
  7. Conclusioni
    Il racconto inizia con un mistero da risolvere. Il fatto che alla fine si scopra che non c’è alcun delitto, forse risulta un po’ telefonato visto che per più volte si usa l’aggettivo “presunto”, mentre l’efferatezza di ciò che è avvenuto dovrebbe far pensare il contrario senza troppa titubanza.
    L’ambientazione gay è sufficiente, mentre la presenza delle body modifications risulta molto fine a se stessa. Nel complesso un racconto che si lascia leggere, ma che alla fine non fa gridare al miracolo.

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