Tra le pareti del corridoio rimbombò una mitragliata di colpi assordanti. Soren Larsen, chiuso nella penombra del laboratorio a tenuta stagna, rilasciò la vescica. È arrivato, pensò.
Tornò alla tastiera del computer, ma le mani gli tremavano troppo. Quel rumore impossibile, familiare e alieno al tempo stesso, aveva compromesso definitivamente ogni possibilità di pensiero razionale. Sembrava lo scalpitio di un cavallo, ma nella cadenza sbagliata di un bipede.
Non riusciva a smettere di pensare a ogni singola parte del suo corpo. Cuore, polmoni, genitali, occhi. Visceri. Si artigliò il mento tremante e cominciò a piagnucolare, incurante del muco che gli scendeva dal naso. Mi mangerà, pensò. Spezzerà le ossa, strapperà la pelle, scaverà fra le viscere. Mi divorerà un pezzo alla volta. Da vivo.L’unica incognita, era quanto ci avrebbe messo a trovarlo. Sperava abbastanza da consentirgli di completare un campione del prototipo.
“Devo calmarmi”, disse involontariamente ad alta voce. Nel corridoio, il rumore di zoccoli si arrestò. Dopo qualche secondo, ripartì nella sua direzione... (continua)
Lo Skannatoio, il concorso critico-letterario on-line organizzato da La Tela Nera, ha da poco terminato una sua edizione speciale, denominata Ventiquattr'ore nel pozzo senza fondo. Nove autori si sono misurati proponendo racconti ispirati da una lista di 15 oggetti, il tutto in 10k caratteri.
L'incipit è tratto dal racconto vincitore, Cattivotenente, che si è cimentato sul tema del Minotauro. Uno scienziato è braccato da un mostro: riuscirà a sopravvivere? Ma soprattutto, da cosa è stato generato quel Minotauro redivivo?